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febbraio 2007 - Tutto su di noi!
Finalmente
possiamo dare un po’ di risposte ai tanti misteri che aleggiavano sulla
neonata squadra corse di Mandello del Lario.
Dopo
insistenti richieste da parte di tutti i giornalisti sportivi nazionali
ed internazionali, la prima notizia bomba riguarda il modello scelto dal
club lariano per affrontare le gare del Campionato Mondiale PGP 2007: si
tratta niente meno che del famosissimo e ai tempi diffusissimo e
imitatissimo Chiu della Moto Guzzi.
Infatti,
il nome completo della scuderia è proprio Moto Guzzi Club Mandello Chiu
Racing Team (M.G.C.M. CRT).
Ma le
sorprese non finiscono qui!
Dello
staff tecnico dovrebbero far parte anche alcuni personaggi molto noti ai
fans della casa dell’aquila (simbolo scelto da Moto Guzzi per
identificare i propri modelli), primo tra tutti quello che forse è
ancora ad oggi il più grande esperto di monopistone: quel William Sala,
tecnico padano doc, che già a suo tempo collaborò con Stefano Bonacina
quando, per contrastare Carlo Guzzi che si stava apprestando a
conquistare il quinto Campionato del Mondo consecutivo nella classe 350,
nell’occasione presentò per la prima volta al mondo il suo
originalissimo V35 (di appunto 350 cc) bicilindrico monopistone, un
modello unico che non infiammerà i tifosi ma solo gli scarichi di questa
sfortunata motocicletta, la quale in seguito non adotterà neppure il
motore bicilindrico da 500 cc V50 che avrebbe dovuto garantire maggiori
prestazioni a fronte di un aumento non irrilevante di peso, dovuto
all’adozione di un pistone per ogni cilindro (a tale proposito si può
provare a chiedere di visionare presso la sede del Moto Guzzi Club
Mandello una copia dello storico e preziosissimo scritto: “Dove volano
le aquile - storie parallele di due miti del motociclismo italiano”).
Altro
tecnico di grande valore dovrebbe essere il mastro birraio Gianni
Balducci, che con Stefano Bonacina aveva perfezionato l’idea del 1996 di
Gennari e Gattuso che in quegli anni volevano partecipare alle corse BOT
(Battle Of Twins) il cui regolamento avvantaggiava le bicilindriche
quattro valvole raffreddate a liquido. Ricordiamo che il loro progetto
prevedeva un motore raffreddato a birra (anche in questo caso è
possibile trovare maggiori informazioni sul già citato scritto: “Dove
volano le aquile - storie parallele di due miti del motociclismo
italiano”).
Per
concludere, un caloroso consiglio: restate sintonizzati sulle pagine di
questo sito perchè a breve pubblicheremo nuove importanti notizie (e
foto) sul M.G.C.M. CRT.
Tutte le informazioni pubblicate in
questa sezione del sito sono da considerarsi assolutamente infondate, o
quantomeno riportate a livello puramente satirico.