Dal tramonto all'alba,
dall'alba al tramonto
Una volta deciso che saremmo andati a
Misano a vedere le prove del campionato Supertwins, io e Stefano
Bonacina, presidente del Moto Guzzi Club Mandello che per semplicità
chiameremo Pres, decidiamo di partire venerdi sera dopo il lavoro e
fermarci a dormire da un amico in un agriturismo a Predappio Alta, sopra
Forli, e recarci a Misano la mattina del sabato per le prove.
A causa del tempo incerto, decidiamo di scendere in
macchina, anche perche’ in moto ci sarebbe stato poco divertimento,
vista la tratta autostradale, il poco tempo e il fatto che avremmo
viaggiato di notte.
Eccoci a venerdi, sento il Pres nel pomeriggio per gli ultimi dettagli,
e poco prima di uscire dal lavoro chiamo Antonio del Mandello Racing per
chiedergli se aveva bisogno di qualcosa, visto che stavamo per partire.
L’Anto mi dice di aver mandato un MMS al Pres con la foto
di due segna fase che dovevamo portargli giu’, visto che avevano avuto
dei problemi nelle prove nel pomeriggio.
Vado a casa, doccia, zaino, salto in macchina e mi avvio
a casa del Pres.
Arrivo da lui che
ormai sono le 19.00, mentre il sole sta calando, partiamo per Villasanta
con destinazione casa di Samuele Sardi, altro componente del Mandello
Racing. Chiamo Antonio e mi faccio dire dove sono i pezzi di cui avevano
bisogno, carichiamo tutto in macchina e ci mettiamo in strada per Misano.
Quindi, visto che bisognava esser giu’ il prima possibile per sistemare
la moto, avviso il mio amico all’agriturismo che purtroppo non saremmo
potuti passare da lui per la serata. Peccato: niente passatelli e
cinghiale.
Acceleratore a tavoletta
e la Twingo dell’assistenza al Mandello Racing Team sfreccia ad un max
di 140 km/h lungo l’autostrada, cercando di fare il prima possibile e
ripromettendomi che l’avrei portata da Scola al ritorno per fargli
montare una cammes piu’ spinta, volano alleggerito e condotti valvole
allargati. Unica tappa prevista: rustichella e scorta di birre per la
nottata in un autogrill di Modena alle 22.30, poi di nuovo on the road
verso la nostra meta.
Arriviamo
all’uscita di Misano verso la mezzanotte, dove troviamo ad aspettarci il
Sam e l’Antonio, fermi sul furgone in una piazzola. Ci affianchiamo e
gli chiediamo quanto vogliono, risate e il Sam ci guarda e ci dice “We
Bilot ghe’ de laura’, siete pronti alla nottata di lavoro per sistemare
la moto per domani?”.
Subito
rampiniamo col custode che non ci voleva far passare perche’ non avevamo
il pass x la Twingo, scarichiamo e portiamo dentro il tutto a mano, con
un sorrisino stampato in faccia e un bel Vaffa... sulla punta della
lingua, pronto a uscire.
Arriviamo
al tendone del Mandello Racing, ci rimbocchiamo le maniche e apriamo le
birre, brindiamo e iniziamo a lavorare. Mentre Antonio tira giu’ la
testa destra, io e il Sam vediamo di sostituire i segna fase levandoli
dalla puleggia della cammes con l’ausilio di seghetto, scalpello,
martello e un buona dose di bestemmie.
Il Pres continua a bere la sua birra, come noi del resto,
e a scattare qualche foto per documentare la serata quando, ad un tratto
verso l’una del mattino, si affaccia alla finestra della tenda un tipo
che, richiamato dalle martellate, ci chiede se eravamo noi i
responsabili del casino.
Il Sam,
con l’albero a cammes in mano, annuisce e il tipo, ribattezzato “il
Simpatia”, inizia con tono alto e aggressivo a dirci che dovevamo
smetterla di fare casino perche’ lui doveva dormire visto che il giorno
dopo aveva le prove del campionato ufficiale e doveva riposare, e che
noi dovessimo far l’Amatoriale a lui non fregava niente.
Gentilmente, anche se avremmo dovuto rispondere a tono,
il Sam spiega al tipo che stavamo sistemando la moto perche’ avevamo
avuto un problema e doveva essere a posto per le prove della mattina.
Il Simpatia, non curante delle parole del Sam, insiste
nel farci smettere di lavorare, procurando in noi una certa alterazione
ed aumento della pressione corporea.
Mentre stavamo gia’ pensando al linciaggio, il Sam
discuteva animatamente col tipo, io mi stavo gia’ accingendo allo
smontaggio del cardano della MAS-12 per una nobile causa, il Pres con la
bava alla bocca iniziava a grugnire e l’Anto ribadiva al Simpatia che
eravamo in un paddock e non in un condominio, invitandolo ad andare a
dormire in albergo, brandendo nelle mani un gambale della forcella
Ohlins, prontamente smontata per l’occasione. Quest’ultimo di punto in
bianco se ne va bestemmiando, ma torna da li a poco con il custode per
cercare di farci smettere. Ricominciamo a discutere proponendogli che
non avremmo piu’ martellato, pero’ avremmo continuato a lavorare. Ma i
due non erano soddisfatti, si lamentavano che non potevamo far casino e
se proprio dovevamo far rumore, saremmo dovuti uscire dal paddock.
Smontiamo anche l’altro gambale.
Istantaneamente mi viene alla mente la scena del film di Fantozzi quando
si martella un dito in campeggio dopo aver bendato il picchetto della
tenda, e corre in cima alla collina per gridare.
Non ci restava altro che dar due martellate in testa al
Simpatia e al custode, ma visto che siamo Guzzisti, e il nostro limite
di sopportazione e’ elevato, scegliamo la via del dialogo, anche se
questa ha rischiato di interrompersi quando ad un certo punto, poche
tende più in la, qualcuno aveva acceso un 4 cilindri e stava sgasando.
Puntualizziamo che anche il Jap sta facendo casino, ma il custode ci
risponde che era fuori dal paddock, e non si e’ neppure degnato di
andare a farlo smettere, continuando a fracassarci i maroni, finche’
dopo una ventina di minuti siamo riusciti non so come a levarceli dalle
palle, senza l’ausilio di gambali, cardani o corpi contundenti simili.
Ricominciamo a lavorare cercando di fare meno casino,
riuscendo dopo qualche ora a sistemare il tutto per le imminenti prove.
Finita la birra, il Pres aveva preso possesso di una sedia e si era
messo a ronfare, rischiando di risvegliare il tipo e ricominciare a
litigare. Fortunatamente, cio’ non è accaduto.
Ad opera finita, l’orologio segnava le 4.00 e quasi
albeggiava.
Esausti della giornata,
il Sam e l’Anto decidono di tornare in albergo per riposare giusto
quelle due/tre ore, mentre io e il Pres stendiamo materassino e sacco a
pelo a fianco della MAS-12 e ci mettiamo a dormire.
Faccio per coricarmi, quando un rumore assordante mi fa
pensare che avevamo lasciato acceso il compressore, ma mi sbagliavo: era
il Pres che ronfava, impedendomi di prendere sonno. Solo all’alba delle
5.00, conscio che non avrebbe smesso e visto che il cardano era gia’
stato rimontato, decido di mettermi i tappi nelle orecchie e finalmente
riesco ad addormentarmi.
Mi sveglio
riposato come se avessi dormito dieci ore, mi alzo, sbaracco il mio
giaciglio ed esco dalla tenda, il sole non c’e’ e fa’ pure freddo,
accendo il cell e scopro che sono appena le 6.30. Maporcaputt... ero
sveglio, non avevo sonno e dovevo tirar le 7.00 quando sarebbero
arrivati il Sam e l’Anto.
Inizio a
girare per i paddock per far passare il tempo, incappucciato e con gli
occhiali da sole, passo dal box del Simpatia e mi viene voglia di
pisciargli sul tendone, evito, proseguo il giro e trovo da chiacchierare
con un tipo che aveva portato il figlio a correre con un KawaZ6r 600.
Passa il tempo e si sveglia anche il Pres, arrivano
l’Anto e il Sam, ci prepariamo agli ultimi ritocchi della MAS. Mentre il
Pres e’ preoccupato che il baretto per la colazione non e’ ancora
aperto, arriva il pilota Mauro che, dopo aver parlato con gli altri
sulla condizione della moto, si prepara per il suo lavoro.
Gli ultimi ritocchi e arrivano le 9.30, prima sessione di
prove che vedono Guareschi girare in 1’42, l’MGS Verde del 1000% uscire
per una rottura, e la MAS-12 finire in 1’48, segnato dal trasponder del
pilota in quanto quello del circuito non aveva funzionato, non segnando
alcun tempo.
Io e il Pres, dopo
aver gioito con gli altri che il lavoro notturno aveva dato buoni
frutti, e che il motore della MAS girava una bellezza, lasciamo il
Mandello Racing nel summit dopo prove e andiamo a festeggiare con un bel
panino al prosciutto.
Andiamo
insieme a farci un giro per i paddock, soffermandoci dal Guaro per
fargli i complimenti per Daytona e a far due balle con lui, constatando
la semplicita’ del suo “box”.
Passiamo inoltre davanti al box del Simpatia e scopriamo che, prima di
tutto non correva lui ma il figlio che avevano 2 R6 nuove di pacca
pronto gara con la scritta sulle carene “CAVALLI VERI” e piene di
sponsor ovunque, e dulcis in fundus che purtroppo il tipo era caduto, in
quanto girava per il box con un braccio fasciato. A me e al Pres scappa
un sorrisino malefico e con gran “tristezza” andiamo a comunicare agli
altri il misfatto.
Le prove
pomeridiane erano verso le 14.30. Cosi, dopo aver pranzato con una
piada, ci rimettiamo al lavoro. Mentre il Pres e l’Anto preparano la
carena attaccando tutti gli adesivi degli sponsor, laviamo la moto che
si era imbrattata di olio sembra per causa di un blow-by che sfogava
troppo (scopriamo invece dalla telemetria che non era olio, ma la bava
dei cavalli imbizzarriti della MAS-12). Nel mentre che cercavamo un
rimedio, arrivano Alberto, Mauro e Oscar per assistere alle prove del
pomeriggio e documentare la grande presenza di Guzzoni nel Supertwins.
Purtroppo, nelle prove del pomeriggio la MAS peggiora il
tempo a causa della taratura sbagliata delle sospensioni, e girando in
1.53 si qualifica solo al ventesimo posto mentre le due MGS, di
Guareschi e Veghini, strappano un bel primo e secondo posto in griglia
per la gara del giorno dopo, girando rispettivamente in 1’42.10 e
1’42.90.
Nel tardo pomeriggio, dopo
aver salutato tutti e augurato in bocca al lupo ai nostri amici, io e il
Pres ci rimettiamo in macchina, imbocchiamo l’autostrada in direzione
nord e arriviamo a Mandello del Lario che il sole e’ tramontato di
nuovo. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento per l’indomani, visto che la
domenica ci aspettava un’altra giornata Guzzista al porte aperte in riva
al lago organizzato da Alis Agostini per far provare la gamma Guzzi
2006, ma di questo ve ne parlo un’altra volta.
MIR (Fabrizio)